[FILM] Rocky Balboa, prossima uscita cinematografica |
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[FILM] Rocky Balboa, prossima uscita cinematografica |
12 Oct 2006 - 09:02
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#1
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 5347 Iscritto il: 17 September 2006 Età: 40 Utente Nr.: 1255 |
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16 Jan 2007 - 16:03
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#2
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Gago Gruppo: Utente Messaggi: 1552 Iscritto il: 9 November 2006 Età: 46 Da: Ferrara Utente Nr.: 1496 |
Strano.. finora ne ho sentito parlare bene di questo film (non in questo Forum).
Con questo non vuol dire che andrò a vederlo (devo trovare una caspiterina di persona che venga a vedere quello di Muccino e a rivedere Prestige), ma mi ha sorpreso la diversità tra il prima (sfottò generale) e il dopo (entusiasti).. Laura Riporto questa recensione di un mio caro amico.. E fu così che Stallone portò Stallone sullo schermo. Commento a caldo, forse un po' caotico, ma accontentatevi perché è tardi pure per me... **** SPOILERS INSIDE **** Entro al cinema con fare goliardico, avendo appena comprato il biglietto per vedere Rocky! E subito me ne pento. Stallone ha voluto portare sullo schermo la sua storia, e il suo insegnamento. Ci presenta un Rocky così umano da fare compassione. Il Nostro ha un ristorante che va maluccio, avventori che lo costruingono a ripetere sempre lo stesso racconto (il primo combattimento contro Apollo), un figlio finto-yuppie, il ricordo del suo passato e di sua moglie a pesare sulle spalle come un macigno. E una vita dura, ai margini, di chi viene osannato negli ambienti bene ma ingiuriato in quel ghetto da cui proviene. Mentre attorno a lui tutto va a rotoli: Paulie ubriaco e licenziato; Marie amatrice ma non amata, sempre rispettata e difesa dal nostro eroe (peccato non dallo sciagurato direttore del doppiaggio, che per lei ha scelto la voce forse meno abile nella storia del globo terracqueo); le nuove generazioni, senza stimoli, ma pronte ad abbandonare tutto per seguire il sogno dei padri. Il Balbosauro è un uomo, è vecchio, ha tutti gli acciacchi degni di un pugile in pensione, ma non ha paura di rischiare. Ed ecco fare capolino Sly, con la sua altalenante carriera. Così personaggio e attore rimettono i guantoni per una sfida che ha tutto il sapore della rivincita morale: sul mondo del pugilato e su quello del cinema. L'attesa, per un'ora, del suo allenamento è palpabile. E non appena si presagisce il primo pugno, il primo peso sollevato in aria, comincia il salto di 31 anni nel passato. Si torna ai pugni alla carne, alla scalinata da conquistare come l'Everest, a Paulie, alla fanfara di Bill Conti. Ma non è solo il fattore nostalgia, a rendere positivo un film su cui a scatola chiusa non varrebbe scommettere. Quello che Stallone vuole mettere in scena in realtà è qualcosa di più che non il suo Rocky Balboa. E' una lezione piccola piccola, che si riassume tutta in un finale anticipato, già capito. Un combattimento tra due titani il cui risultato è scontato, così come l'andamento. Ma che è capace di emozionare per tutto ciò che gli sta attorno, che ruota attorno a Rocky. Così, i colpi che Rocky manda a segno sono altrettanti schiaffi a chi dava per morto Balboa-Stallone. E il finale, agro-dolce, vuole sottolineare la lezione che Stallone ha provato sulla propria pelle, e che ora vuole tramandare: non è importante come colpisci, ma come incassi i colpi e come ti rialzi una volta mandato al tappeto. Rocky si rialza, sempre. E Sly con lui. Entrambi vincono la loro scommessa, non grazie ai giudici ufficiali,m agrazie alla loro determinazione, alla loro forza e all'affetto del pubblico, che dopo 31 anni ancora sale la scalinata di Philadelphia per saltare, braccia al cielo, come un mito senza tempo che a 61 anni non ha paura di mostrare qualche vena varicosa e una pancetta non proprio da atleta, ma ha ancora il coraggio di picchiare duro e di incassare. Perchè così è la vita: dura fin troppo, ma altrettanto esaltante. **** FINE SPOILER **** Nota critica: La regia di stallone è come la sua recitazione: quasi assente. Se non fosse per qualche caduta di stile (come l'inutile scambio di battute tra Dixon e Tyson, o alcune inquadrature durante il combattimento) che stona un po' con il resto delle riprese (evidentemente affidate in toto al direttore della fotografia, a parte le sopracitate discutibili scelte "autoriali"). La sceneggiatura ha sicuramente qualche frase ad effetto che verrà ricordata, almeno per qualche anno. Non mancano sporadici siparietti comici (molto carino quel "ti spiezzo in due" di Rocky rivolto al figlio). Ma nulla di così speciale. Il primo Rocky ci aveva abituato a molto meglio. Un discorso a parte per i titoli di coda: le riprese amatoriali di fan che corrono sulla scalinata fanno storcere parecchio il naso, dopo un finale così suggestivo (ricordiamoci di stare parlando di Rocky Balboa, non di Schindler's List, quindi i termini vanno opportunamente relazionati all'articolo). Per fortuna a rimediare c'è una bella immagine del Nostro sulla scala, a guardare l'orizzonte al crepuscolo. Purtroppo tale scena dura il tempio di un respiro, perchè parte subito in fade. Peccato, meritava più spazio. Voto al film da spettatore: 3 e 1/2 (su 5), un punto intero è dato per la nostalgia e le scene che ci fanno ricordare i bei vecchi tempi... Voto critico sulla tecnica: 2 e 1/2 (su 5), ma forse pure un pelo meno, perché quelle cadute di stile sono proprio bruttine, a ripensarci... |
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