Nobel Per La Medicina A Un Italiano, Per le staminali di embrioni murini |
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Nobel Per La Medicina A Un Italiano, Per le staminali di embrioni murini |
8 Oct 2007 - 13:28
Messaggio
#1
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 15258 Iscritto il: 14 December 2005 Età: 17 Utente Nr.: 459 |
Adesso come la mettiamo che l'immonda legge 40 impedisce a Capecchi di fare ricerca in Italia?
(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif) Sono sempre più SCONVOLTO dall'idiozia di questa legge e di chi la difende: qui diamo dei CRIMINALI a chi fa ricerca sulle embrionali e intanto nel resto del mondo danno persino il NOBEL a chi ha iniziato questa ricerca! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif) Ecco l'articolo dal Corriere della Sera: --------------------------------------------------------------- http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre..._capecchi.shtml Lo studioso è nato a verona nel 1937 È italiano il Nobel per la medicina Premiato con altri due ricercatori per gli studi sulle cellule staminali e la tecnica del «gene targeting» STOCCOLMA (Svezia) - Un italiano, un americano e un britannico - tra straordinari «ingegneri del Dna» - sono stati insigniti a Stoccolma del Premio Nobel per la medicina. Mario Renato Capecchi - che pur avendo studiato e lavorato a lungo negli Stati Uniti è nato a Verona nel 1937 - l'inglese Martin J. Evans e l'americano Oliver Smithies sono stati premiati per gli studi e le scoperte sulle cellule staminali embrionali. I loro studi hanno portato a realizzare una tecnica nota come «gene targeting», definita di «immensa importanza» nelle motivazioni addotte dal comitato scientifico del Karolinska Institute di Stoccolma, che attribuisce il prestigioso riconoscimento. ITALOAMERICANO - Capecchi si è diplomato in chimica e fisica all'Antioch College nel 1961 e ha maturato il Ph.D. in biofisica ad Harvard, nel 1967, con una tesi di dottorato in biologia molecolare, supervisionata dal premio Nobel James D. Watson, che verteva sull'analisi dei meccanismi di iniziazione e di terminazione della sintesi proteica. La tecnica del «gene targeting», messa a punto dalla squadra formata dai tre scienziati (che hanno continuato a lavorare in tre laboratori distinti), ha consentito di ottenere i primi cambiamenti nel patrimonio genetico nei topi utilizzando cellule staminali embrionali. SFORZI COLLETTIVI - «È stata una sorpresa fantastica»: queste le prime commosse parole del professor Mario R. Capecchi, subito dopo aver appreso di aver vinto il Nobel. «È un grande onore - ha sottolineato l’italo-americano attraverso il sito dell'Università delloUtah, dove lavora da anni - condividere questo premio con il dottor Oliver Smithies e il dottor Martin Evans. Siamo stati tutti molto fortunati nell'avere una lunga amicizia scientifica, potendo contribuire profondamente al lavoro di ciascun altro. Questo premio è un tributo ai nostri sforzi collettivi» . LA BORSA - Il Nobel per la medicina è il primo premio della fondazione intitolata al l’inventore della dinamite che viene assegnato ogni anno. A parte il valore scientifico e il prestigio del riconoscimento, con il premio viene assegnata una «borsa» di 10 milioni di corone svedesi (circa un milione e mezzo di dollari). Capecchi, emigrato con la famiglia da Verona negli Stati Uniti quando aveva appena 9 anni, dopo un'infanzia drammatica, è cittadino americano. Dopo una lunga carriera accademica co-dirige il dipartimento di genetica della scuola di medicina dell'università dello Utah. Sia Evans che Smithies sono nati in Gran Bretagna, ma il secondo è di cittadinanza americana. CANDIDATO NATURALE - Renato Capecchi era considerato dalla comunità scientifica internazionale un candidato naturale all'assegnazione del Nobel. in carriera aveva già ottenuto i più importanti riconoscimenti scientifici. Il 12 maggio scorso l'Università di Bologna lo aveva insignito della Laurea honoris causa in Biotecnologie mediche. «GENE TARGETING» - La tecnologia che con i suoi studi pionieristici Capecchi ha contribuito a mettere a punto è utilizzata oggi dai ricercatori di tutto il mondo per «costruire» topi con mutazioni inserite nei geni. La potenza di questa tecnologia è tale che il ricercatore può scegliere sia quale gene mutare che come farlo. In pratica il ricercatore può scegliere come e quali sequenze di Dna del genoma di topo vuole cambiare e ciò permette di valutare nel dettaglio la funzione di ogni gene durante lo sviluppo embrionale o nelle fasi successive. Il gene targeting sta avendo una ricaduta importante anche sugli studi sul cancro, sull'embriogenesi, sull'immunologia, sulla neurobiologia e in pratica su tutte le malattie umane e ha molte applicazioni per la medicina clinica: potendo costruire in laboratorio un qualsiasi modello di malattia genetica in cavie, si può studiarne l’evoluzione e verificare l’efficacia di potenziali terapie. In futuro, gli scienziati sperano che si possa usare la tecnica anche per correggere un gene endogeno difettoso e intervenire così sulla causa primaria piuttosto che sui sintomi della malattia. |
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10 Oct 2007 - 14:27
Messaggio
#2
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sciuscià Gruppo: Utente Messaggi: 4413 Iscritto il: 18 May 2005 Utente Nr.: 115 |
no, il mio sottotitolo dice che la ricerca per la quale è stato consegnato il nobel aveva per oggetto embrioni di topo.
il problema, poi, dell'utilizzo degli embrioni umani in una fase successiva di sperimentazione, non è un problema del quale ci si debba occupare in questo momento. i progressi della scienza e delle tecnologie di ingegneria genetica, si augurano alcuni, potrebbero consentire di sviluppare questo filone di ricerca senza smembrare embrioni umani. tu metti in relazione la ricerca di capecchi e la legge 40 per dimostrare come quest'ultima sia liberticida e nemica della scienza. se si mettono insieme il tuo primo post e il sottotitolo che avevi concepito, dunque, si giunge a questa conclusione: in italia abbiamo una legge che fa schifo. all'astero, facendo ciò che la legge italiana ci vieta di fare, un italiano ha vinto il nobel. il che, torno a dire, non è vero. anzi, non è che "si giunge" a questa conclusione. lo dici proprio tu, apertamente. sennonché questo: Adesso come la mettiamo che l'immonda legge 40 impedisce a Capecchi di fare ricerca in Italia? (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/icon_eek.gif) semplicemente, non è vero. perché le ricerche di capecchi, avendo ad oggetto embrioni di topo non incapperebbeno in alcuno dei divieti posti dalla 40. ancora ripeto. tu puoi sostenere quello che vuoi. poi si discute. ma il sottotitolo deve aiutare ad inquadrare in modo corretto l'argomento. |
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