Suicidio, atto di coraggio o di codardia? |
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Suicidio, atto di coraggio o di codardia? |
16 Apr 2006 - 09:48
Messaggio
#1
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Super Member Gruppo: Utente Messaggi: 11096 Iscritto il: 23 June 2005 Utente Nr.: 184 |
In questo giorno pasquale, voglio aprire questa discussione leggera e poco impegnativa. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/anne-sophie.gif)
Indubbiamente togliersi la vita è un gesto non facile da compiere, e affrontare "l'ignoto" che ne consegue richiede forse un bel coraggio. Ma altrettanto indubbiamente, col suicidio si fugge dai propri problemi, ci si libera di tutto seguendo una strada "facile e veloce", e prende quindi le connotazioni di un gesto codardo. Ora, a voi la parola, per parlare degli aspetti e delle implicazioni del suicidio; emotivamente, socialmente, razionalmente... Ah, si può anche parlare di eventuali personali esperienze, ovviamente. |
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19 Apr 2006 - 09:05
Messaggio
#2
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Bambanon Gruppo: Utente Messaggi: 349 Iscritto il: 17 January 2006 Età: 41 Da: La Morra, Cuneo, Piemonte, Italia Utente Nr.: 519 |
Concordo, il suicidio non può essere categorizzato, e basta.
Per dirne uno clamoroso, il suicidio rituale giapponese, il seppuku, è un gesto di grande coraggio, compiuto per questioni di onore. Per dire, chi commette un grave errore, o viene sconfitto, sceglie il suicidio per non macchiare il proprio onore e quello della propria famiglia, e non è un concetto astratto, perchè ciò influisce sullo status sociale dei parenti del suicida. In sostanza, per garantire un futuro dignitoso ai suoi, un uomo può scegliere di togliersi la vita. Sempre là, c'è chi si suicida in caso di condizioni di salute estreme, per non costituire un peso. C'è anche chi sceglie il suicidio per non essere preso prigioniero, tanto per non subire torture, quanto per non fornire informazioni. I piloti degli aerei spia USA, e gli agenti della CIA, in passato si portavano appresso capsule di cianuro, o altre tossine, per il motivo detto sopra. Doppio coraggio, direi: già ci vuole pelo a fare quei mestieri, ed ancora di più ce ne vuole a considerare l'idea di togliersi volontariamente la vita . C'è poi tutta la categoria dei "sacrifici", ovvero chi sceglie di compiere un'azione che non è di per sè un suicidio, ma che porta comunque a morte certa: uno su tutti, Salvo D'Acquisto. |
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