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> Conoscenza: Libertà O Schiavitù?
Nethernik
messaggio 4 Oct 2006 - 20:55
Messaggio #26


Neso
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e io ti rispondo in maniera semplice:
dare risposte a domande così enormi e fondamentali non si è ancora in grado (e forse non lo si sarà mai) senza ricorre a dogmi che devono essere dati per veri.


ma noi che rifiutiamo i dogmi non possiamo accettarlo, altrimenti saremo in contraddizione con noi stessi e la mia risposta a Senbee dunque diventa:
tutto è relativo...relativo alla concezione di ogni persona che ha deciso di intraprendere il proprio percorso di conoscenza. Relativo ai concetti di scienza, percezione, e inspiegabile (overro tutto ciò che non è scienza, che alcuni chiamano soprannaturale, che alcuni chiamano magia, che alcuni chiamano ignoto).

per oltre 3000 anni i filosofi si sono interrogati su queste cose giungendo a conclusioni diverse, a volte errate, e quelle apparentemente vere sono false in quanto poggiano su dogmi (S. Agostino è uno dei più patetici criminali).
Alla fine l'unica risposta che ognuno di noi potrà accettare (indipendentemente dalle prossime argomentazioni che si porranno in questo discorso), è soltanto che ciò è relativo...
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graograman
messaggio 4 Oct 2006 - 21:10
Messaggio #27


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ma caz dit?

ma chi vuole conoscere?

ma chisse stra fotte della conoscenza, della sapienza, della verità.

io voglio diventare EBETE!

voglio regredire a livello animale, fottermente di ogni tipo di passaggio logico,

più sai, più sai di non sapere, più parte la paranoia, più stai male

+ ACIDI - FISICI

un cazzo di pesce, non ha il mal di testa, non si fa le paranoie perchè non scopa o perchè è innamorato

nuota, apre la bocca, mangia, caga, chiava, dorme, repeat

e va bene così

quello che tu osteggi è l'imposizione di una determinata verità

che può essere quella religiosa, o quella scientifica

ma vecchio, la scienza è una fottuta religione, si basa su dogmi anch'essa

esempi? la definizione di punto, la definizione di zero, la definizione di infinito, la definizione di energia e di entropia
(e potrei andare avanti per EONI, perchè putacaso sono un fottuto tecnocrate e per la scienza sono quello che per il cristianesimo è un cardinale)

E' TUTTO SBAGLIATO, E' TUTTO DA RIFARE

il mondo stesso è assurdo

viviamo credendo in dogmi

nel dogma che domani il sole sorgerà
nel dogma che camminando non ci cadrà un cazzo di boening sulla capa
nel dogma che in fila al supermercato non ci sia un terrorista con una cintura esplosiva
nel dogma che il ragazzo che hai conosciuto non sia un cazzo di maniaco assassino che ti sezioni gli occhi da viva.

non è vero un cazzo, è tutto probabilisticamente poco realizzabile

ma non impossibile

non impossibile

la conoscenza non esiste,

le idee non ci appartengono

aveva ragione Platone

e ti cito anche te il Pala che a sua volta cita Platone (non avevo voglia di sbatterti Platone, l'ho qua sul tavolo ma mi caga il cazzo trascriverlo, mentre il Pala l'ho già fatto da mettere sul blog)

Secondo Platone, noi viviamo incatenati dentro una caverna buia. Essendo incatenati, di questa caverna possiamo vedere soltanto la parete di fondo. Soltanto le ombre che vi si muovono. Potrebbero essere le ombre di qualcosa che si muove fuori dalla caverna. Potrebbero essere le ombre di altri individui incatenati accanto a noi.
Forse l’unica cosa che ciascuno di noi vede è la sua stessa ombra.
Carl Jung lo definiva il gioco delle ombre. Diceva che noi non vediamo mai gli altri. Vediamo solo quelgli aspetti di noi stessi che si riflettono su di loro. Ombre. Proiezioni. Le nostre associazioni.
Come gli antichi pittori, che si chiudevano in un luogo oscuro e ricalcavano l’immagine di ciò che stava fuori da una minuscola finestra, alla luce del sole.
La camera obscura.
Non l’immagine esatta, tutto rovesciato o capovolto.
Distorto dallo specchio o dalla lente attraverso cui ci perviene. Dalla nostra limitata percezione personale. Dal nostro piccolo corpus di esperienze. Dalla nostra istruzione piena di buchi.
Lo spettatore che controlla la visione. L’artista che in realtà è morto.
Noi vediamo ciò che vogliamo vedere.nel modo in cui lo vogliamo vedere. Vediamo solo noi stessi.


come puoi vedere non è un argomento enorme

è un cazzo di pezzo di carta igienica usata

e ora mi rivolgo a tutti i miei fanz

toccatevi il cuore, se batte, è ora di cominciare a vivere

e voi fanz mi direte

cos'è vivere

e io vi dirò

è provare emozioni, perchè sennò saremmo fottuti robot.
piangere, ridere, amare, sentir le farfalle in pancia, avere la pelle d'oca, cagarsi in mano.
ecco cosa conta

il resto è vasellina.

e ora

ora ho finito, mi è cagato il cazzo.
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Nethernik
messaggio 5 Oct 2006 - 07:18
Messaggio #28


Neso
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confondi il dogma con l'assioma...grave errore.
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graograman
messaggio 5 Oct 2006 - 10:11
Messaggio #29


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dammi tu una definizione non dogmatica dell'assioma
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Nethernik
messaggio 5 Oct 2006 - 11:02
Messaggio #30


Neso
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un assioma è comunemente accettato, perchè autoevidente, necessario e basato sull'esperienza.

un dogma è imposto come autoritario, vero, indiscutibile e indubitabile
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graograman
messaggio 5 Oct 2006 - 11:09
Messaggio #31


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l'esperienza non è comune, rientriamo nella statistica, magari la maggior parte delle persone ha avuto un'esperienza simile, ma non tutte e questo non toglie che sia sbagliata

del necessario e dell'evidente

un prete qualsiasi potrà dirti che gesù in croce è necessario ed evidente

e un prof da strapazzo si ostinerà a dirti che lo zero esiste o che per un punto passano infinite rette, non avendo mai visto nè un punto nè potendo dimostrare l'infinito

son tutti dogmi vecchio

tutti fottuti dogmi
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Nethernik
messaggio 5 Oct 2006 - 11:28
Messaggio #32


Neso
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la differenza c'è e a me è chiarissima...
ma come ho detto prima..per il concetto di relativo ogni discussione su questo piano è decisamente inutile.

In ogni caso l'uomo percepisce la realtà attraverso recettori imperfetti, attraverso un velo. Percezione e realtà non coincidono molto probabilmente.

Tuttavia questo non cambierà MAI. se un giorno qualcosa potrà cambiare allora non si chiamerà più uomo, e su questa terra cammineranno vere divinità, che hanno lasciato alle loro spalle qualsiasi cosa imperfetta.

Quindi dobbiamo accettare il fatto di vedere le cose attraverso un velo. e da qui iniziare a costruire il tutto.


La differenza sta nel fatto che il matematico e lo scienziato si limitano a costruire le loro teorie attraverso il velo delle percezioni, il religioso fa di più, le costruisce sul nulla più totale, ovvero quella su cosa inutile e dannosa che si chiama fede.

Messaggio modificato da Nethernik il 5 Oct 2006 - 11:29
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A.L.G.
messaggio 5 Oct 2006 - 11:30
Messaggio #33


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personalmente penso che la conoscenza senza esperienza sia nociva, molte cose si possono sapere senza però capirle
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Evil_Soul
messaggio 5 Oct 2006 - 13:11
Messaggio #34


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L'esperienza è fondamentale... senza di essa come potrei passare di livello?
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musti
messaggio 7 Oct 2006 - 10:36
Messaggio #35


Miss Alcolizzata
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CITAZIONE (Nethernik @ 5 Oct 2006 - 12:28) *
la differenza c'è e a me è chiarissima...
ma come ho detto prima..per il concetto di relativo ogni discussione su questo piano è decisamente inutile.

In ogni caso l'uomo percepisce la realtà attraverso recettori imperfetti, attraverso un velo. Percezione e realtà non coincidono molto probabilmente.

Tuttavia questo non cambierà MAI. se un giorno qualcosa potrà cambiare allora non si chiamerà più uomo, e su questa terra cammineranno vere divinità, che hanno lasciato alle loro spalle qualsiasi cosa imperfetta.

Quindi dobbiamo accettare il fatto di vedere le cose attraverso un velo. e da qui iniziare a costruire il tutto.
La differenza sta nel fatto che il matematico e lo scienziato si limitano a costruire le loro teorie attraverso il velo delle percezioni, il religioso fa di più, le costruisce sul nulla più totale, ovvero quella su cosa inutile e dannosa che si chiama fede.

sn d'accordo nethernik....xò penso anke ke la fede nn sia inutile! l'uomo ha bisogno di spiritualità, ha bisogno di un modello di perfezione da seguire...ha bisogno di potersi spiegare quello ke nn può comprendere...sicuramente tu lo saprai meglio di me: rousseau fece un esperimento su un ragazzo (nn mi ricordo il nome) e lo allevò da quando era nella culla, negandogli qualsiasi forma di conoscenza sia spirituale ke intellettuale...diciamo allo stato brado...e, quando il ragazzo divenne adolescente, il filosofo lo sorprese a pregare!!!! quindi secondo me anke la fede (in dei limiti mooolto ristretti...nemmeno io sn una gran credente) ci può stare, in quanto dobbiamo soddisfare anke il nostro lato inconscio e irrazionale che ci porta a spingerci oltre il limite delle percezioni "reali"
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Senbee Norimaki
messaggio 7 Oct 2006 - 10:42
Messaggio #36


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Verissimo. Ma c'è spiritualità e spiritualità.
Voglio dire: un conto è vivere di ideali, concetti e valori (anche laici, non per forza religiosi), un conto è pensare concretamente che la propria "fede" consista nell'autoconvincersi che sotto la proboscide del dio Shiva si formi veramente del latte ogni anno o che l'imene della Vergine Maria fosse veramente intatto.
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Nethernik
messaggio 7 Oct 2006 - 11:13
Messaggio #37


Neso
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"Fede" significa propriamente credere in qualcosa di non provato e non dimostrabile...l'esistenza di Dio non è dimostrabile (e qui ritorna il mio disprezzo per S.Agostino) in quanto si basa sul concetto di fede: se la sua esistenza diventa dimostrabile...allora credere in dio non è più una questione di fede ma semplicemente un atto pratico dovuto all'esperienza, tutto il Cristianesimo e le altre religioni basate sullo stesso concetto crollerebbero.

La fede è dannosa...quante vite ha rovinato (e continua rovinare) ad esempio il cristianesimo nella storia attraverso la minaccia del peccato e il ricatto dell'inferno? Quante persone avrebbero vissuto la loro vita diversamente senza temere "le fiamme dell'eterna sofferenza" e altre amenità del genere?

Quanti libri sono stati bruciati, quante donne innocenti, con le accuse di sostenere un male o diavolo che è stato inventato dalla Chiesa stessa.

Quindi per il solo bisogno di prolungare la propria vita (esattamente come fa la scienza...soltanto che la scienza non promette, realizza) , l'uomo sente il bisogno di credere nell'esistenza di qualcosa che possa dargli speranza. questa speranza è la fede. ma le cose gli sono sfuggite di mano...e la fede è divenuta al tempo stesso una condanna...
ogni religione ha la propria condanna, sia esso il paganesimo, il cristianesimo, l'ebraismo, l'islamismo.


Quindi in cosa bisogna realmente credere secondo me?
Bisogna credere in se' stessi e nella propria vita qui sulla terra, nel rispetto delle leggi morali dell'uomo, e non di Dio o di un prete. La vita non è un dono divino, è una cosa che ci appartiene e in cui NOI abbiamo il diritto di fare le nostre scelte in base alla nostra vocazione.
Soddisfare i nostri sensi e i nostri bisogni qui e subito, non aspettare l'eterna beatitudine o il giudizio universale.
Anche questi sono ideali in fin dei conti...

Messaggio modificato da Nethernik il 7 Oct 2006 - 11:16
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musti
messaggio 7 Oct 2006 - 11:36
Messaggio #38


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(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif) E IO TI QUOTO! magari la pensassero tutti così!!!!!
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Senbee Norimaki
messaggio 7 Oct 2006 - 12:49
Messaggio #39


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Dio è solo un furbo gadget ontologico.
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musti
messaggio 7 Oct 2006 - 13:01
Messaggio #40


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(IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/rofl.gif) è vero xò!
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Jolly_roger
messaggio 7 Oct 2006 - 13:14
Messaggio #41


Tanta Roba
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CITAZIONE (Boris @ 4 Oct 2006 - 20:10) *
la conoscenza ci rende sempre liberi. quantomeno ci rende liberi, nel peggiore dei casi, di sapere in che modo verremmo inculati.

Dopo questa mi sono inginocchiato davanti al pc. (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/23.gif)
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musti
messaggio 7 Oct 2006 - 14:42
Messaggio #42


Miss Alcolizzata
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eh si.........questa è notevole (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif) (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)
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Scralco
messaggio 17 Oct 2006 - 19:23
Messaggio #43


Gnosso
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OT:

CITAZIONE
Quindi per il solo bisogno di prolungare la propria vita (esattamente come fa la scienza...soltanto che la scienza non promette, realizza) , l'uomo sente il bisogno di credere nell'esistenza di qualcosa che possa dargli speranza. questa speranza è la fede. ma le cose gli sono sfuggite di mano...e la fede è divenuta al tempo stesso una condanna...
ogni religione ha la propria condanna, sia esso il paganesimo, il cristianesimo, l'ebraismo, l'islamismo.


Volevo puntualizzare questo passaggio; io premettendo che non sono credente (anzi mi definirei agnostico, un cinico materialista) trovo che definire la fede "una condanna" non sia corretto. La fede religiosa non è in se dannosa, lo diventa quando viene portata all'estremo, quando diventa FANATISMO. Quest'ultimo è la condanna. Si potrebbe obiettare che senza la fede non ci sarebbe il fanatsimo. Errore, la fede, se lo definiamo il credere fermamente in qualcosa, è insito nella natura umana ed è più o meno necessario per l'uomo. Sarebbe come negare una parte dell'uomo stesso.
Gli stessi atei hanno una loro sorta di fede: la ferrea credenza in loro stessi e nel fatto che non ci sia nessuna divinità. In generale, l'uomo ha bisogno di credere in qualcosa.

Messaggio modificato da Scralco il 17 Oct 2006 - 19:24
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roby
messaggio 24 Oct 2006 - 17:12
Messaggio #44


Pòch ad bòn
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questo topic è troppo profondo!!!!! (IMG:http://www.ferraraforum.it/style_emoticons/default/sisi.gif)
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elisa81
messaggio 8 Nov 2006 - 15:22
Messaggio #45


Veudo
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CITAZIONE (Boris @ 4 Oct 2006 - 19:10) *
la conoscenza ci rende sempre liberi. quantomeno ci rende liberi, nel peggiore dei casi, di sapere in che modo verremmo inculati.


NON avrei saputo scrivere di meglio.
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Galen
messaggio 8 Nov 2006 - 16:18
Messaggio #46


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Vado a memoria, magari le parole sono un po' diverse (ma dopotutto chi può tradurre la Parola?):

"Per tutti la stessa sorte,
per tutti la stessa morte,
ma ci sono occhi nella testa di chi sa,
chi non sa cammina nella notte
".

Da ateo cinico e baro, concordo con l'Ecclesiaste...
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